Riqualificazione Urbana dell'Oltretorrente della città di Parma. Parma
“Nella pianificazione conservare e costruire sono momenti di un medesimo atto di conoscenza perché l'uno e l'altro sono sottoposti ad un medesimo metodo: conservare non ha senso se non inteso nel significato della attuazione del passato e costruire non ha senso se non inteso come continuazione del processo storico. Si tratta di chiarire il senso della storia”. E. Rogers: IV Congresso INU, Lucca 1957.
L'oltretorrente nell'astratta e fredda rigidità della sua struttura urbanistica dice poco o nulla sia all'osservatore occasionale, sia all'esperto, che la avvicina con animo colmo di rispetto e di curiosità, se non viene riempita e animata dalla vitalità dei suoi abitanti e dalla ricchezza storico-sociale della sua “avventura” epocale. È la storia dell'uomo che l'ha vissuta, delle sue abitudini, della sua sensibilità, delle sue passioni, è, insomma, la storia delle sue culture, che rende, nel tempo e oltre il tempo, non solo interessanti, ma addirittura comprensibili le immagini dei suoi luoghi naturali e sociali, degli oltretorrenti nell'oltretorrente.
La filosofia del Master Plan è tendenzialmente di tipo “razional / comprensivo”, dovrebbe cioè aver la capacità di assegnare allo strumento urbanistico obiettivi programmatici di adeguamento alla struttura fisica dello spazio urbano a nuove dinamiche di tipo sociale ed economico, di razionalizzazione di contraddizioni, di disfunzioni, di disagi, in una parola di riequilibrio dell'assetto territoriale.
La grande frammentarietà di funzioni, di usi, di tipologie edilizie, la presenza di siti e monumenti storici dell’Oltretorrente, da un lato evidenziano un dialogo costante con la storia passata e recente, dall’altro ad oggi portano alla constatazione della mancanza di un identità e ad una confusione di ruoli.
Il masterplan parte da questa considerazioni dello stato di fatto per configurare un nuovo ruolo di questa parte di città e renderla pronta ad accogliere le sfide del terzo millennio.
L’obiettivo è quello di sistematizzare le funzioni forti già presenti sul territorio dando ad ogni luogo un’identità, facendo riemergere vocazioni nascoste, premiando nuove progettualità, il tutto integrato sotto il profilo dell’ accessibilità e della fruibilità urbana, nonché della qualità ambientale.
Anno concorso:
2009
Esito:
3° Classificato
Tipologia:
Riqualificazione urbanistica
Autori:
Arch. Maria Augusta Mazzarolli [capogruppo]
Arch. Luciana Cavallaro [A3Studio]
Ing. Carlo Currado
Arch. Giovanni Currado
Arch. Alessandro Cutelli
Arch. Fabrizio Gagliardi [A3Studio]
Arch. Elena Masoero [Masoero – Tondo Architetti Associati]